Dopo quella delle merci, dei capitali e delle persone, l’Unione Europea vara la libera circolazione dei dati non personali.

Le nuove norme sosterranno la creazione di un'economia dei dati competitiva nel mercato unico digitale, rafforzando la competitività delle imprese europee e modernizzando i servizi pubblici.

Dopo quella delle merci, dei capitali e delle persone, l’Unione Europea vara la libera circolazione dei dati non personali.

Le nuove norme sosterranno la creazione di un'economia dei dati competitiva nel mercato unico digitale, rafforzando la competitività delle imprese europee e modernizzando i servizi pubblici.

Mentre sul trattamento dei dati personali arriva la stretta del GDPR, per i dati non personali l’UE pensa a un quadro per il libero flusso dei dati senza restrizioni alla localizzazione. Il nuovo regolamento sui dati non personali non avrà alcun effetto sull'applicazione del GDPR. I due regolamenti funzioneranno tuttavia in maniera complementare per la creazione di uno spazio unico europeo dei dati entro la fine del 2018.

Lo scorso 19 giugno il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea hanno raggiunto un accordo politico su nuove norme che permetteranno l'archiviazione e il trattamento dei dati ovunque nell'UE senza limitazioni ingiustificate, vietando qualsiasi obbligo di localizzazione dei dati, inteso come “qualsiasi obbligo, divieto, condizione, limite o altro requisito previsto dalle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative degli Stati membri che impone di effettuare l’archiviazione o altro trattamento di dati nel territorio di un determinato Stato membro o che ostacola l’archiviazione o altro trattamento di dati in un altro Stato membro” (art. 3, c. 5).

Si tratta di una rivoluzione a vari livelli, che porterà vantaggi in campo economico, commerciale, tecnologico e, secondo la Commissione europea, promuoverà l'economia comunitaria, generando una crescita stimata fino al 4% del PIL entro il 2020.

Cogliere le opportunità digitali da parte delle imprese, compreso l'uso di tecnologie e servizi basati sui dati, è uno degli obiettivi della strategia di politica industriale globale presentata a Bruxelles. Grazie alla creazione di un settore europeo di servizi di cloud competitivo, sicuro e affidabile, le imprese potranno ricorrere più frequentemente ai servizi di cloud ed entrare in nuovi mercati con maggiore fiducia. Potranno, inoltre, spostare le proprie risorse informatiche interne nei luoghi più convenienti sotto il profilo dei costi. 

Da questo punto di vista il libero flusso dei dati non personali, rendendo il mercato dei servizi cloud più flessibile, comporterà una serie di vantaggi non trascurabili:

  • renderà più facile e meno costoso per le imprese operare a livello transfrontaliero senza dover duplicare i sistemi informatici o salvare gli stessi dati in luoghi diversi;
  • promuoverà l'elaborazione di codici di condotta a livello dell'UE per per facilitare il passaggio da un fornitore di servizi cloud o di ritrasferire i dati nei sistemi informatici degli utenti;
  • ridurrà, di conseguenza, i prezzi per gli utenti dei servizi di archiviazione ed elaborazione dei dati.

 

FONTE: Unione Europea