La fattura elettronica è incompatibile con il GDPR?

Agenzia delle Entrate e Garante Privacy al lavoro per risolvere i dubbi.

La fattura elettronica è incompatibile con il GDPR?

Agenzia delle Entrate e Garante Privacy al lavoro per risolvere i dubbi.

La fatturazione elettronica obbligatoria tra privati dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2019.

E’, però, opportuno  l’uso del condizionale, in quanto è di poche settimane fa la notizia che il Garante per la protezione dei dati personali ha avvertito l’Agenzia delle Entrate – con il Provvedimento 9059949 del 15 novembre scorso - che il nuovo obbligo della fatturazione elettronica, così come è stato regolato, “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”, in particolare alla luce del nuovo Regolamento Europeo (GDPR). La richiesta è di far sapere con urgenza come l’Agenzia intenda rendere conformi i trattamenti dei dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica.

Nello specifico, secondo il Garante, il sistema realizzato dall’Agenzia delle Entrate presenta un rischio elevato per i diritti e le libertà fondamentali, in quanto “avere progettato un trattamento obbligatorio, generalizzato e di dettaglio di dati personali, anche ulteriori rispetto a quelli necessari a fini fiscali, relativi ad ogni aspetto della vita quotidiana della totalità della popolazione, non appare proporzionato all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito (artt. 6, § 3, lett. b), e, con riferimento alle particolari categorie di dati, 9, § 2, lett. g), del Regolamento)”.

Al momento sono in corso riunioni e colloqui a ritmo serrato per sciogliere i numerosi nodi contenuti nel provvedimento. Si tratta della prima volta che il Garante esercita il nuovo potere correttivo di avvertimento, attribuito dal Regolamento Europeo, attraverso un provvedimento adottato anche a seguito di alcuni reclami.

Anche se, probabilmente, non ci sarà un rinvio formale, ma solo un ritardo applicativo, la notizia crea grande incertezza tra gli operatori.

FONTE: Garante Privacy  https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9059957