La cattiva gestione della privacy costa alle aziende grosse perdite

La cura nel trattamento dei dati sensibili fa instaurare un rapido rapporto di fiducia con i clienti.

La cattiva gestione della privacy costa alle aziende grosse perdite

La cura nel trattamento dei dati sensibili fa instaurare un rapido rapporto di fiducia con i clienti.

La privacy dei clienti è sempre stato un osso duro da gestire e farlo bene comporta delle spese. Il non farlo nel modo migliore, però, sembra costare ancora più caro. Secondo il Cisco 2018 Privacy Maturity Benchmarch Study, uno studio che ha analizzato le performance di vendita in relazione alla loro gestione dei dati personali dei clienti, le aziende che non riescono a gestire la privacy nel modo migliore accusano ritardi medi nelle vendite che arrivano alle 7,8 settimane (quasi due mesi), mentre quelle che seguono una metodologia appropriata riescono a ridurre i ritardi a meno della metà, assestandosi a 3,4 settimane.

Lo studio ha analizzato le risposte di circa 3000 professionisti della sicurezza informatica distribuiti in 25 Paesi nel mondo e in ben il 65% dei casi è risultato che la gestione dei dati sensibili è causa di slittamento nella conclusione degli ordini, con alcuni casi limite in cui i ritardi sono stati stimati nell'ordine delle 50-100 settimane.

Il motivo di questi problemi, secondo Cisco, sta nel fatto che se il cliente percepisce nell'azienda una grande cura nel trattare i dati sensibili, allora si instaura più velocemente un rapporto di fiducia che velocizza di molto i processi lavorativi.

Il peso della gestione dei dati nei tempi di conclusione degli affari varia molto in rapporto alla posizione geografica e alla tipologia di business. In campo medico e governativo ci sono i ritardi più elevati, con una media di 19 settimane nel primo e di 10 nel secondo, mentre nei settori farmaceutici e utilities/energia i ritardi medi si assestano a 3 e 2 settimane rispettivamente.

Il Paese che ha meno problemi in questo senso è la Cina, dove la media dei ritardi a causa privacy resta sotto alle 3 settimane (2.8), mentre in America Latina e Giappone la statistica si impenna con, rispettivamente, 15.4 e 12.1 settimane di ritardo medio. Il dato italiano è un salomonico 8.5, facendo peggio di Spagna (3.7) e Francia (4.7), ma meglio di UK (9.3). La Germania appare sostanzialmente allineata con un 8.3.

Lo studio è stato condotto chiedendo agli intervistati di valutare lo stato di gestione dei dati sensibili nella propria azienda secondo gli standard sviluppati da AICPA (American Institute of Certified Public Accountants) e CICA (Canadian Institute of Chartered Accountants). I risultati sono stati classificati nei gradi Ad hoc, Ripetibile, Definito, Gestito e Ottimizzato. Senza sorprese, i risultati migliori sono stati ottenuti dalle aziende con il grado Ottimizzato (3.4 settimane di ritardo medio), mentre la situazione è peggiorata man mano che si procedeva con gli altri gradi, passando dalle 4.4 settimane del Gestito, alle 5.1 del Definito per piombare alle 9.8 del Ripetibile e alle 16.8 del grado Ad hoc.

Se sei sensibile al tema privacy e GDPR per la tua impreza, chiedi ai consulenti di Go Infoteam e scopri quali sono i nuovi regolamenti dal 2018. 

 

Fonte Il sole 24 ore