Blockchain e GDPR al centro del convegno svoltosi a a Milano il 15 gennaio scorso

Potrà la blockchain rispettare le regole introdotte dal GDPR?

Blockchain e GDPR al centro del convegno svoltosi a a Milano il 15 gennaio scorso

Potrà la blockchain rispettare le regole introdotte dal GDPR?

Si è svolto il 15 gennaio a Milano, a cura dello Studio Legale NCTM, il convegno “Persone in rete - I dati tra poteri e diritti”, al quale hanno partecipato anche Antonello Soro, Presidente Garante per la Protezione dei Dati Personali e Armando Spataro, già Procuratore della Repubblica di Torino.
Focus del convegno è stato un argomento fino ad oggi abbastanza inesplorato, ma attualissimo: il binomio blockchain e GDPR e, più esattamente, come la blockchain potrà supportare e rispettare le regole sulla protezione dei dati personali introdotte dal GDPR. L’interrogativo centrale è stato: il GDPR sarà un freno per la blockchain?

Le previsioni del World Economic Forum stimano che entro il 2025 ben il 10% del PIL del mondo sarà prodotto da attività e servizi che saranno erogati e distribuiti attraverso le tecnologie blockchain, che si stanno affermando a livello globale provocando una vera e propria disruption in vari settori.

Per quanto riguarda l’Italia, il Decreto Semplificazioni 2019, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre 2018, introduce norme sul profilo giuridico dei dati conservati in blockchain, che garantirà valore agli smart contract: i dati registrati e convalidati su blockchain pubblica o registri distribuiti saranno considerati dati certificati a tutti gli effetti. La proposta di modifica recita: “La memorizzazione di un documento informatico attraverso l’uso di tecnologie basate su registri distribuiti produce gli effetti giuridici della validazione temporale elettronica. Gli smart contract soddisfano il requisito della forma scritta previa identificazione informatica delle parti interessate, attraverso un processo avente i requisiti fissati dall’Agenzia per l’Italia Digitale”.

Come è chiaro, le tecnologie basate su registri distribuiti offrono enormi opportunità nell’esecuzione di transazioni e nella gestione di informazioni. Gli operatori del diritto sono, però, chiamati a definire delle regole specifiche per l’implementazione di tali tecnologie nel rispetto della protezione dei dati personali. Il quadro legislativo in vigore già offre gli strumenti per affrontare questo compito. Sarà necessario valutare se tali strumenti siano adeguati o ne servano anche altri da elaborare in una prospettiva di medio-lungo termine.
FONTE: Corriere comunicazioni
https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/blockchain-e-smart-contract-ecco-le-sfide-per-rispettare-il-gdpr/